La giusta scelta nell'adozione del cane è importante per la serenità della futura famiglia ospitante. Molti comportamenti problematici potrebbero essere prevenuti se viene posta la giusta attenzione in questa fase. Ciclicamente i mass-media riportano episodi di aggressioni verso persone o bambini e i governi sono soliti emanare ordinanze ministeriali nell'intento di arginare tali fenomeni con scarsi risultati. Basti pensare al famoso elenco delle cosiddette "razze pericolose" contenente tra la l'altro, razze praticamente inesistenti oppure alla recente introduzione del comune di Milano del "Patentino" destinato ai proprietari di quest'ultime. Purtroppo la scelta è spesso influenzata dalla moda, dal cinema o dalle scelte azzardate che non fanno altro che alimentare la piaga dell'abbandono. Il vero problema è che non ci si sofferma a sufficienza a valutare quanti di quei cani sono diventati aggressivi perché finiti in mani sbagliate oppure perché non correttamente inseriti in un contesto cittadino. Spesso si tratta di proprietari che non sono stati in grado di scegliere la razza adatta al loro stile di vita e di conseguenza, non sono stati capaci di educarli e gestirli correttamente. Chiaramente chi ha esigenze specifiche quali lavorative, hobbistiche o sportive ha la necessità di scegliere in base a particolari caratteristiche psico-fisiche chiamate anche tipicità di razza; considerazione che andrebbe comunque fatta dal proprietario "tipo" che vorrebbe il cane per la semplice compagnia. Ogni individuo è diverso, questo è vero, però è altrettanto vero che ad esempio, ci sono razze che necessitano di più attività fisica rispetto ad altre e che non saranno particolarmente indicate a persone sedentarie; malgrado ciò, questo non è l'unico fattore che influenza la scelta e su questo si potrebbe parlare per ore. Nel complesso, l'educatore cinofilo torna utile nel consigliare la razza ideale in base allo stile di vita della famiglia ospitante accompagnando quest'ultima, nella corretta introduzione del cane nella società urbanizzata. Se anche tu vuoi approfondire quest'argomento contattaci per una CONSULENZA PRE-ADOZIONE.
Forum cinofilia
Il legame che ci lega al cane sta nel fatto che la nostra vita sociale è all'incirca simile all'organizzazione sociale del branco. Gli individui come il lupo e quindi come il cane possono essere ritenuti sociali nel senso che da soli non sarebbero autosufficienti. Fino ad oggi il punto di vista prevalente di un branco di lupi (lupus di Canis) è quello di un gruppo di individui che non gareggiano per la dominanza ma che sono tenuti
sotto controllo e gestiti dalla coppia alfa, cioè dal maschio e dalla femmina alfa. La maggior parte delle ricerche sulle dinamiche sociali del branco, tuttavia, sono state condotte su lupi in cattività, quindi su branchi non instaurati naturalmente per cui le teorie più vecchie sono quelle che rimandano all'idea del branco, come una struttura piramidale alla quale ogni gradino è occupato da individui che hanno gradi e importanza differenti e dove il soggetto Alfa è semplicemente colui che gestisce le interazioni tramite la forza. Recentemente, David Mech, ritenuto uno dei maggiori esperti nel comportamento del lupo, ha studiato che i branchi di lupi allo stato selvatico altro non sono che famiglie, quindi imparentati, con gli individui Alfa che sono in realtà i genitori del branco costituito da individui fino alla seconda e terza generazione. Ci saranno quindi animali fino ai tre anni di età, dove i genitori adulti che guidano le attività del gruppo in un sistema di divisione del lavoro in cui la femmina predomina soprattutto in attività come la cura e la difesa dei cuccioli ed il maschio soprattutto durante le attività di foraggiamento, ricerca del cibo e le attività di spostamento ad essa connesse. Occasionalmente un lupo estraneo è adottato in un branco, o un genitore morto è sostituito con un lupo esterno al branco e un figlio di sesso opposto al nuovo arrivato può quindi sostituire i suoi genitori e accoppiarsi con il nuovo individuo. In base a questi due studi, nell'etologia tradizionale, il termine "dominanza" sta ad indicare la capacità di un individuo di avere l'accesso prioritario alle risorse disponibili. Il dominante è un leader. E' colui che viene seguito dagli altri perchè si vede in questo individuo un' essere affidabile e sicuro, in grado di insegnare la sopravvivenza al branco. Solitamente, molti dei comportamenti aggressivi vengono attribuiti alla dominanza. In realtà sono dovuti da una sbagliata relazione con il proprietario, per cui non corrispondono al concetto di dominanza comunemente inteso. In opera di domesticazione e selezione, l'uomo ha sempre prediletto soggetti che si discostavano molto dai dominanti. L'animale che presenta problemi comportamentali il più delle volte non è un animale dominate ma un individuo gerarchicamente elevato. Colui che pensa con presunzione essere il comandante della casa si trova a dover gestire la vita famigliare senza averne la stoffa mettendo in atto comportamenti per noi contrastanti. In realtà, all'arrivo del cucciolo in casa ci si finisce sempre con l' umanizzarlo, confondendolo e impedendogli di trovare una giusta collocazione nel contesto famigliare, per cui grazie alla figura dell'educatore cinofilo è possibile creare un rapporto armonioso privo di conflitti. Detto questo, il dominante è colui che è in grado di gestire e sopperire a tutti i bisogni del branco senza l'utilizzo della forza. E' bene quindi, fare in modo di essere visti dal cane come una guida sicura.
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